Ormai è estate, da poco è passato il tuo compleanno, come ogni stagione calda ho sistemato le piante fuori, hanno iniziato a fiorire. Il tavolino è in posizione ed io vado ad accomodarmi sulla sedia dove ti mettevi sempre tu, dalla quale vedevi bene il cortile e chiacchieravamo in attesa del caffe post pranzo...da quella sedia, come da ogni angolo della casa, vedo la poltrona di casa tua dove tu eri solita metterti per far passare il tempo...quando ero piccola ti vedevo rammendare nei momenti in cui lo zio non era in stanza, da più grande ti vedevo osservare i bambini giocare in cortile, i gatti litigare, i vicini passare ma soprattutto ti vedevo aspettare il nostro arrivo, correre per aprirci la porta e restare seduta quando non potevi più correre ma eravamo noi a fiondarci da te.
Dalla sedia del mio balcone guardo sempre li, verso la tua casa, la tua stanza. La cosa che prevale di più è l'assoluta mancanza che sento intorno a me...hai lasciato una voragine dentro e fuori che, inevitabilmente, poi porta alla mente ed al cuore altre mancanze che si fanno sempre più vive nelle mie giornate, che siano frenetiche o che siano statiche...beh, certamente ci sono mancanze di cui bisogna per forza di cose fare l'abitudine, anche se non si potrà mai parlare di abitudine alla tua assenza...ci sono mancanze che si possono toccare a cui si cerca di porre rimedio...ci sono mancanze che non ti spieghi, nonostante il tempo passato, le cose accadute continui a non spiegarti perché siano mancanze e non presenze...ci sono mancanze che sanno un po' di rimpianti e certe volte di rimorsi...ci sono mancanze di cui non sai se sono mai esistite o se sono ricordi falsati della nostra mente...hai sempre avuto la capacità di rendermi tutto allegro, vivace, colorato, con te era sempre un sorriso, uno scherzo, un gioco di qualsiasi cosa si trattasse; mi presentavi la strada da percorrere senza dire una parola e senza la pesantezza della tua età. Hai racchiuso tutto in una sola persona. Sono tante le cose che vorrei raccontarti...e lo so che tu le sai lo stesso ma...non sono io a dirtele e non posso ascoltare la tua voce e guardare i tuoi occhi e stringere le tue mani, perché tu me le stringevi sempre, avevamo una specie di codice segreto, in base a come le stringevi capivo se eri seccata, se dovevi dirmi qualcosa, se dovevo notare qualcosa...e cammino sola, mi guardo intorno, percorro i miei passi, ho tanta paura di moltissime cose ma come mi hai insegnato tu cerco di non farmi spaventare e vado avanti...tu sei al mio fianco e so che qualcosa cambierà, ne sento il profumo.
... Perché siamo nati per bruciare, nelle passioni, a fuoco lento. La vita è un continuo, incessante, insensato dolore. Ma quando trovi quell'istante, in cui la tua umanità è massima e l'azione è priva d'intenzione, allora la tua luce è all'apice. La tua vita brucerà, senza calore, solo un brivido eterno e tutto sarà chiaro, come il fondo di un lago, le cui acque sono imperturbabili. (born to burn - Fabio Martinez)
giovedì 24 giugno 2021
Pensiero dedicato
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento